La fame nel mondo
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Nei Paesi del terzo mondo ogni giorno migliaia di persone muoiono per fame o per malattie direttamente collegate alla malnutrizione ed alle precarie condizioni di salute e di igiene. Ogni giorno aumenta la differenza fra i Paesi ricchi del nord ed i Paesi poveri del sud e non si intravedono soluzioni per fermare questa spirale di morte.
Le cause sono chiamate dagli esperti con diversi nomi: “gap” fra Paesi industrializzati e Paesi in via di sviluppo, recessione, mancato decollo economico, etc. Ma tutte queste analisi e teorie nascondono una sola realtà: l’egoismo del cuore umano. Fin quando le strategie dell’industria agro-alimentare saranno tese al solo profitto, non vi saranno speranze di contrastare un mercato interessato a investire unicamente in tecnologie Ogm e in allevamenti stile catena di montaggio. Non a caso, oltre il 50% degli affamati vive in zone rurali dove l’agricoltura non è abbastanza sviluppata per dare sostentamento.
Le cause di questa grave deficienza alimentare sono molte: cattivi raccolti, guerre, difficoltà di distribuzione e conservazione dei prodotti, siccità che brucia completamente i raccolti favorendo l’allargamento delle aree desertiche, instabilità sociale, corruzione, ecc.
Secondo l’ultimo rapporto “Crop Prospects and Food Situation”, pubblicato dalla FAO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura) a marzo 2016, 34 Paesi, tra cui 27 in Africa, hanno bisogno di assistenza per il cibo. I conflitti continuano ad influenzare gravemente la sicurezza alimentare di un certo numero di Paesi, mentre le difficoltà legate al mal tempo, in alcuni casi legate a El Niño, hanno frenato la produzione in altri, limitando l'accesso al cibo e spingendo i prezzi al consumo alle stelle
Tra i Paesi che necessitano di assistenza alimentare si contano: la Repubblica Centro Africana, lo Zimbabwe, il Burkina Faso, il Ciad, Djibouti, l'Eritrea, la Guinea, la Liberia, il Malawi, il Mali, la Mauritania, il Niger, la Sierra Leone, il Congo, la Repubblica Democratica del Congo, l’Etiopia, il Kenya, il Madagascar, il Mozambico, la Somalia, il Sud Sudan, il Sudan, l’Uganda, ecc.
La FAO, il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) ed il Programma Alimentare Mondiale (PAM) nell’ultimo studio condotto sul tema della fame nel mondo, datato 2015, affermano che il numero delle persone che soffrono la fame nel mondo è sceso a 795 milioni (216 milioni in meno rispetto al biennio 1990-92, vale a dire circa una persona su nove)
Senz’altro diverse zone del pianeta hanno raggiunto migliori condizioni di vita, America latina in primis, tuttavia rimane ancora molto lavoro da fare per invertire la tendenza negativa in quei Paesi che per diverse ragioni, lottano ancora quotidianamente contro la piaga della malnutrizione.
In sintesi i dati forniti dalla FAO:

  • 795 milioni di persone nel mondo non hanno abbastanza da mangiare. Questo numero è diminuito di 216 milioni dal 1990 ed equivale a circa 1/9 della popolazione mondiale.
  • La stragrande maggioranza delle persone che soffrono la fame vive nei Paesi in via di sviluppo, dove il 12,9% della popolazione soffre di denutrizione.
  • L’Asia è il continente che ha la più alta percentuale di persone che soffrono la fame nel mondo - due terzi della popolazione totale. Negli ultimi anni, in Asia meridionale la percentuale si è ridotta, ma nell'Asia occidentale essa è lievemente aumentata.
  • L'Africa Sub-sahariana è la regione con la più alta incidenza (percentuale della popolazione) della fame. Una persona su quattro soffre di denutrizione.
  • Se le donne avessero lo stesso accesso degli uomini alle risorse, ci sarebbero 150 milioni di affamati in meno sulla terra.
  • La scarsa alimentazione provoca quasi la metà (45%) dei decessi dei bambini sotto i cinque anni - 3,1 milioni di bambini ogni anno. Nei Paesi in via di sviluppo, un bambino su sei (sono circa 100 milioni) è sottopeso. Un bambino su quattro nel mondo soffre di deficit di sviluppo. Nei Paesi in via di sviluppo, questa percentuale può crescere arrivando a un bambino su tre.
  • Nei Paesi in via di sviluppo, 66 milioni di bambini in età scolare - 23 milioni nella sola Africa - frequentano le lezioni a stomaco vuoto.
  • Il WFP (Programma alimentare mondiale) calcola che ogni anno sono necessari 3,2 miliardi di dollari per raggiungere i 66 milioni di bambini in età scolare vittime della fame.

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